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    Il 13 settembre 2019, l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha dichiarato di aver avviato una revisione sui medicinali contenenti il principio attivo Ranitidina, in seguito al ritrovamento di un’impurezza potenzialmente cancerogena in alcuni lotti del farmaco. In particolare, l’impurezza è costituita da N-nitrosodimetilammina (NDMA) e i lotti coinvolti provengono dall’officina farmaceutica Saraca Laboratories LTD.

    In attesa di ulteriori analisi riguardo i livelli dell’impurezza e il rischio derivante da un’eventuale esposizione, è stato disposto, a scopo cautelativo, il ritiro di tutti i lotti in commercio contenenti Ranitidina.

    Ci sembra corretto, vista la capillarità della farmacia territoriale nel comunicare con pazienti e utilizzatori del farmaco, evidenziare il problema ed esaminarlo secondo le nostre conoscenze.

    Per prima cosa, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sottolinea come il rischio acuto per i pazienti in terapia con Ranitidina non sia attendibile. NDMA è una sostanza generata come sottoprodotto di processi industriali; può essere presente a livelli molto bassi, tali da non causare danni, anche in alcuni cibi e forniture d’acqua.

    In secondo luogo, Ranitidina, medicinale che riduce la produzione di acido gastrico, non è un farmaco salvavita e può essere facilmente sostituito con alternative di pari efficacia. La sostituzione può essere richiesta al medico curante, o al farmacista nel caso di dosaggi e confezioni senza obbligo di ricetta medica. La sostituzione più probabile e immediata è rappresentata da farmaci appartenenti alla categoria degli inibitori di pompa protonica (omeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo, ecc.).

    Un caso analogo avvenne nel 2018 per una classe di farmaci, conosciuti come “sartani”, utilizzati per trattare l’ipertensione arteriosa. La stessa impurezza venne rilevata in alcuni lotti. Anche in quella situazione, i pazienti in terapia con i farmaci oggetto della revisione vennero redirezionati su alternative di pari efficacia e non coinvolti dal provvedimento. Alcuni dei lotti oggetto della revisione del 2018 sono tornati in commercio, dopo aver superato ulteriori controlli di sicurezza riguardo la presenza di impurezze.

    I titoli di giornali e articoli possono risultare allarmanti e talvolta fuorvianti, pertanto invitiamo chi fosse in terapia con Ranitidina, e avesse dubbi riguardo la situazione attuale o i comportamenti da tenere, a rivolgersi al medico curante o a noi, con la possibilità di ottenere un riscontro più autorevole e preciso.

    Federico Zerbinato