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by federico Zerbinato
L’acne è una patologia cutanea, non contagiosa, caratterizzata da ghiandole sebacee infiammate ed infette. E’ comune che si possa soffrire di questo disturbo almeno per un breve periodo della propria vita. La patologia è più comune negli adolescenti, ma i sintomi possono persistere anche in età adulta ed alcune persone, soprattutto le donne, li presentano per la prima volta dopo l’età di 25 anni.
L’acne non colpisce solo la pelle delle persone, arrivando a influire anche sulla qualità di vita. Da non sottovalutare è infatti la percezione che ha il paziente della propria malattia, soprattutto di fronte a un difetto visibile e cronico. I sintomi possono essere stressanti e causare problemi di autostima, in particolare negli adolescenti che devono affrontare diversi cambiamenti psicofisici. E’ importante quindi riconoscere la patologia, valutarne la gravità e curarla nel modo più corretto.
L’acne (nome completo Acne Vulgaris) è caratterizzata dalla formazione di comedoni (tappi di sebo bloccati all’interno), papule, pustole, noduli e cisti in seguito all’ostruzione e all’infiammazione delle unità pilosebacee (follicoli piliferi e corrispettive ghiandole sebacee); si sviluppa prevalentemente sul viso e sulla parte superiore del tronco. La patologia può rivelarsi “non infiammatoria”, caratterizzata da presenza di comedoni, o “infiammatoria”, con presenza di papule, pustole, noduli e cisti, di cui verranno descritte le caratteristiche più avanti.
Cause principali della comparsa dell’acne:
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Eccessiva produzione di sebo: l’acne è un disturbo ormonale. Gli ormoni sono responsabili dello sviluppo delle ghiandole sebacee e stimolano la produzione di sebo da parte di esse (una produzione in eccesso di sebo è uno dei sintomi che definisce la pelle a tendenza impura).
- Ostruzione del follicolo con sebo e cheratinociti che porta all’ipercheratosi: l’ipercheratosi è un ispessimento anormale della pelle, causato da una produzione eccessiva di cellule e da un inadeguato distacco delle cellule morte. Essa porta alla formazione di tappi che bloccano le ghiandole sebacee e causano la formazione di comedoni (punti neri e punti bianchi).
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Colonizzazione dei follicoli da Propionibacterium acnes: è un batterio che vive, normalmente innocuo, sulla superficie della pelle umana ma può scatenare ed esacerbare l’infiammazione nella pelle a tendenza impura.
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Rilascio di più mediatori dell’infiammazione: l’infiammazione dei comedoni chiusi si manifesta con una papula arrossata, lievemente rilevata, alla quale può sovrapporsi una pustola (brufolo) per la proliferazione dei batteri che normalmente sono presenti nell’ecosistema cutaneo. L’estensione del processo infiammatorio in profondità provoca la formazione di noduli e cisti.
I diversi tipi di imperfezioni:
Come ci sono diversi tipi di acne, così ci sono diversi tipi di impurità. Il termine “impurità” è normalmente usato per una situazione temporanea (nel caso dei punti neri, dei punti bianchi, ecc.). Ecco una spiegazione di alcuni dei termini più comunemente usati:
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Punto nero (o comedone aperto): una piccola impurità scura e piatta che risulta da una ghiandola sebacea ostruita. La colorazione scura si manifesta quando il sebo reagisce all’ossigeno e non ha nulla a che vedere con la sporcizia.
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Punto bianco (o comedone chiuso): un’impurità rotonda e in rilievo ricoperta da uno strato bianco come il latte, anch’essa risultato di una ghiandola sebacea ostruita; è un tipo di foruncolo.
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Foruncolo: un’impurità infiammata (in rilievo e colorata) piena di pus e solitamente dolorosa. E’ il termine colloquiale usato per tutte le impurità: comedoni, papule e pustole.
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Papula: un rilievo solido sulla pelle che non contiene pus e non è un foruncolo infiammato
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Pustola: quando un punto bianco o un foruncolo aumenta di dimensione e di severità è detto pustola, divenendo un brufolo infiammato con pus.
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Nodulo: una lesione da acne dura (area di tessuto danneggiato) situata in profondità nella pelle. Di solito su una zona più ampia della pelle come la schiena e le spalle.
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Ciste: lesione da acne morbida e piena di pus situata in profondità nella pelle. Essa viene causata quando la parete follicolare esplode nelle fasi finali dell’infiammazione.
Fattori scatenanti dell’acne
I fattori che possono provocare un’esacerbazione dell’acne sono numerosi e riguardano principalmente lo stile di vita. Qui di seguito consideriamo e approfondiamo quelli ritenuti più importanti dagli esperti.
STRESS
La tensione accumulata a causa degli impegni e delle responsabilità da gestire nell’ambito della vita privata e professionale può favorire il peggioramento della sintomatologia. Questo fenomeno impatta sulla comparsa di nuovi brufoli in particolare negli adulti. Il meccanismo con cui agisce lo stress è quello ormonale: innescando la sintesi di androgeni (gli ormoni maschili che tuttavia vengono prodotti, in quantità relativamente esigue, anche nelle donne), che aumentano la produzione di sebo da parte della pelle, che a sua volta porta alla formazione dei brufoli. La comparsa dei brufoli è essa stessa causa di stress e attiva un circuito vizioso che si autoalimenta e che talvolta risulta difficile da interrompere.
ALIMENTAZIONE
Gli effetti dell’alimentazione sulla comparsa dei brufoli sono studiati da tempo e con grande interesse Non sembra esserci alcuna correlazione fra la presenza nella dieta, in quantità moderate, di cioccolato fondente e l’affioramento dei brufoli. Da evitare,invece, il cioccolato al latte e quello bianco.
Numerosi studi hanno messo in luce l’effetto benefico di una dieta ricca di alimenti di origine vegetale, pesce, carne bianca e cereali integrali. Cibi che fanno parte della Dieta Mediterranea, un protocollo alimentare benefico non solo per la pelle, ma per l’intero organismo. L’alimentazione dei soggetti acneici dovrebbe essere povera di zuccheri. Queste sostanze sono infatti direttamente responsabili dell’aumento della produzione di insulina, che porta anche alla secrezione di androgeni. Questi ormoni sono, come descritto sopra, coinvolti nell’ipersecrezione di sebo da parte della cute e quindi nella comparsa dei brufoli.
Anche il latte ed i prodotti lattiero caseari sono fra i fattori che, secondo alcune osservazioni, potrebbero portare al peggioramento dell’acne. In realtà, non si tratta di un riscontro certo, ma solo di una correlazione messa in luce da uno studio pubblicato sullo Scandinavian Journal of Public Health. Nell’articolo viene sottolineato come i derivati del latte contengano la leucina, un aminoacido che sembra favorire il processo infiammatorio alla base dell’acne.
ESPOSIZIONE AL SOLE
Nonostante una delle convinzioni più diffuse riguardo l’acne sia che migliori se il viso viene esposto ai raggi del sole, è necessario impiegare sempre un filtro solare per proteggere la cute. Il prodotto deve essere scelto in formulazione oil free per non favorire l’occlusione dei follicoli sebacei e, conseguentemente, peggiorare la sintomatologia.
Il sole può, inoltre, favorire la comparsa di cicatrici in corrispondenza dei brufoli. Un’ulteriore ragione per cui è necessario l’utilizzo di protezione solare è rappresentata dal surriscaldamento della cute esposta al sole. L’aumento di temperatura della cute favorisce la propagazione dell’infiammazione cui già la pelle è soggetta negli individui che soffrono di acne. Per questa ragione, occorre rinfrescare frequentemente la pelle del viso, tenendo a portata di mano spray appositi a base di acque termali e applicando acqua dolce.
FUMO DA SIGARETTA
Il fumo da sigaretta, ostacolando il ricambio cellulare cutaneo e favorendo l’ipercheratinizzazione, può agire alimentando l’occlusione dei follicoli sebacei e, in ultima analisi, l’infiammazione della pelle. La correlazione fra fumo e acne è stata evidenziata nel corso di uno studio condotto dall’Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma in partnership con il Dessau Medical Center tedesco. A questa forma del disturbo è stata attribuita la definizione di acne del fumatore, di tipo non infiammatorio ma occlusivo (CPAA, Acne Comedogena Post Adolescenziale).
Trattamento
E’ importante che l’acne venga diagnosticata dal dermatologo che ne definisce anche la gravità. Curare l’acne significa ridurre l’estensione della malattia, le cicatrici e l’angoscia psicologica.
Le aree affette devono essere deterse giornalmente, ma i troppi lavaggi, l’uso di saponi battericidi e il frizionamento non offrono alcun ulteriore vantaggio.
Il trattamento dell’acne comprende vari agenti topici e sistemici diretti a ridurre la produzione di sebo, la formazione di comedoni, l’infiammazione e a normalizzare il processo di cheratinizzazione.
In genere, la scelta terapeutica si basa sulla gravità.
Oltre a consigliare ai pazienti detergenti e prodotti cosmetici specifici, il medico può optare per la prescrizione di:
antibiotici per bocca a basso dosaggio: nel caso di acne forte, il dermatologo può ricorrere all’antibiotico per uso sistemico. Le tetracicline sono le molecole più usate allo scopo di ridurre la carica batterica del Propionibacterium acnes nella pelle; in caso di controindicazione all’uso delle tetracicline, possono essere impiegati i macrolidi.
antibiotici per uso topico: si utilizzano molecole come la clindamicina.
antimicrobici per uso topico, come il benzoile perossido al 5-10%, che ha anche un’azione cheratolitica, che quindi favorisce la rimozione dei microscopici tappi che occludono i condotti sebacei.
retinoidi: sono derivati della vitamina A che possono provocare arrossamento e irritazione della pelle, almeno nel primo periodo della loro applicazione. E’ sconsigliata l’esposizione al sole durante l’uso di retinoidi. Essendo teratogeni (possono causare malformazioni nel feto), non devono essere usati in gravidanza. Fra i retinoidi più utilizzati c’è l’adapalene. Nelle forme più aggressive e insensibili alla terapia si utilizza l’isotretinoina, che agisce riducendo lo stato di infiammazione della pelle e la seborrea.
pillola anticoncezionale: la pillola estro-progestinica viene prescritta alle donne diagnosticate con ovaio policistico, che, a causa dei livelli anomali di androgeni nel sangue, possono manifestare disturbi come l’irsutismo (eccesso di peli corporei) e l’acne.
sostanze esfolianti: il medico può supportare il trattamento dell’acne con la prescrizione di prodotti contenenti sostanze quali l’acido salicilico (al 3-5%) o l’acido azelaico (al 5-10%), acido glicolico e lo zolfo. L’acido azelaico agisce su tutti gli aspetti patogenetici dell’acne, dalla ipersecrezione sebacea (è un inibitore degli ormoni androgeni: blocca quindi l’effetto che questi esercitano sulla produzione di sebo), alla cheratinizzazione eccessiva della cute (ha effetto citostatico sui cheratinociti, le cellule secretrici di cheratina), alla conseguente occlusione del condotto sebaceo, allo sviluppo delle colonie batteriche (ha effetto batteriostatico) e alla infiammazione.
Consigli dal tuo farmacista
ADERENZA ALLE PRESCRIZIONI MEDICHE
Per favorire la guarigione ed il mantenimento del benessere cutaneo in caso di acne, è importante seguire scrupolosamente le prescrizioni del dermatologo. E’ bene seguire sempre il consiglio del medico, attenendosi alle sue prescrizioni, che oggi seguono un approccio personalizzato, adattato alle esigenze di ogni singolo individuo, per età, sesso, tipo di pelle e anche in funzione del tipo di acne di cui soffre.
BEAUTY ROUTINE
La cura della pelle ha molta importanza in tutte le patologie dermatologiche, in particolare per l’acne, che impone di seguire le terapie e i consigli del medico con pazienza, evitando di interromperle al miglioramento della sintomatologia. A differenza della terapia farmacologica, orale o per uso topico, che deve riconoscere un inizio ed una fine sulla base della prescrizione del dermatologo, la cura della pelle deve essere un’abitudine a tempo indeterminato.
Le persone che soffrono di acne devono optare per cosmetici oil free, che non alimentino l’occlusione già esistente a livello del follicolo sebaceo, peggiorando l’infiammazione. Tuttavia, è importante che non rinuncino all’idratazione, indispensabile per limitare la cheratinizzazione superficiale della cute. Sono consigliate creme per il viso a base di acido salicilico, una molecola dall’azione antinfiammatoria che provoca una leggera esfoliazione superficiale della cute, migliorandone la pulizia e la luminosità. L’acido salicilico ha il vantaggio di possedere anche caratteristiche seboriducenti e disinfettanti.
L’applicazione di una maschera a base di argilla, sia verde sia bianca (il caolino) può migliorare il benessere della pelle, grazie al suo effetto astringente, assorbente e rimineralizzante (in calcio, magnesio, potassio e sodio, elementi di cui è ricca). L’argilla ha inoltre la caratteristica di esfoliare delicatamente la cute, senza esercitare frizione.
Sconsigliate le comuni formulazioni contenenti microgranuli destinate allo scrub dell’epidermide: è bene preferire prodotti specifici per non incorrere nel rischio di creare microlacerazioni della pelle, che possono influire negativamente sull’acne.
Nel passato si tendeva a sconsigliare l’applicazione di make up sulle pelli acneiche, abitudine che oggi, alla luce dei cosmetici frutto di tecnologie avanzate disponibili in commercio, risulta priva di senso. Il trucco contribuisce al benessere psicologico della donna, per la quale le imperfezioni cutanee possono essere causa di disagio e di impedimento ad una vita sociale soddisfacente. E’ tuttavia importante scegliere prodotti di qualità, oil free e con azione opacizzante ed evitare primer e spray fissanti per il trucco. Grande attenzione deve essere prestata alla lista dei componenti dei cosmetici in fase di acquisto. L’utilizzo di prodotti contenenti componenti comedogenici influisce negativamente sull’acne. Fra gli ingredienti da evitare olio di cocco, burro di cacao e cera d’api; molto densi, si accumulano all’interno dei follicoli sebacei ostruendoli.
L’IMPORTANZA DI UNA CORRETTA DETERSIONE
I brufoli sono una manifestazione dell’infiammazione che ha colpito la barriera cutanea. Occorre dunque ricordare a coloro che soffrono di acne che portare frequentemente le mani al volto può determinarne la contaminazione. La pelle delle mani ospita infatti una ricca popolazione di microrganismi, che possono penetrare attraverso le brecce aperte e provocare infezioni batteriche, micotiche o virali. Questi fenomeni possono prolungare i tempi di guarigione del brufolo e produrre cicatrici permanenti, in particolare se la pelle viene esposta al sole.
Anche schiacciare i brufoli può comportarne l’infezione, per le stesse ragioni specificate sopra. Il brufolo deve essere drenato solo quando la sua superficie si presenta di colore bianco-giallastro, per accelerarne la guarigione. Ma i dermatologi consigliano di non farlo mai con le mani. Meglio utilizzare un ago da siringa per incidere la pelle puntualmente e poi disinfettare con un prodotto specifico.
La detersione della pelle acneica deve essere accurata e avvenire sia al mattino che alla sera con l’utilizzo di prodotti sebonormalizzanti, che contribuiscono a modulare la sintesi di sebo da parte delle ghiandole annesse alla cute. Il lavaggio del viso asporta i detriti microscopici accumulati durante la giornata e le cellule morte che derivano dal metabolismo del tessuto cutaneo. Queste particelle, in caso di permanenza sulla pelle, favoriscono l’occlusione dei follicoli sebacei e dunque l’infiammazione. Nonostante la produzione di sebo debba, in caso di acne, essere regolata, sono sconsigliati detergenti aggressivi, che impoveriscono la cute del suo rivestimento idrolipidico protettivo, esponendola ancora di più ai fattori nocivi e a possibili contaminazioni. La pelle acneica deve essere pulita delicatamente e frequentemente.
Se la persona non ha particolari problemi, per trattare l’acne può utilizzare un detergente a pH acido o neutro. E’ fondamentale che sia un prodotto specifico, dal momento che i saponi tradizionali in commercio hanno pH elevato, compreso nella maggior parte dei casi fra 8 e 10 (sono cioè alcalini). Questi prodotti asportano il rivestimento sebaceo superficiale della pelle e per questa ragione lasciano una sensazione di “pelle che tira”. Inoltre, i saponi alcalini, riducendo violentemente la presenza di sebo, spingono la cute a sintetizzarne ancora di più (per un fenomeno definito effetto rebound), peggiorando la sintomatologia anche nel lungo periodo.
I lavaggi energici e ripetuti sono dannosi, così come la scarsa pulizia. Il detergente ideale deve rispettare la composizione della barriera idrolipidica, elemento fondamentale della cute. Inoltre, deve possedere un’azione antibatterica (sia nei confronti del Propionibacterium acnes che verso gli altri batteri che comunemente colonizzano la cute) e antimicotica. E’ anche importante che il viso sia lavato con acqua tiepida. Una temperatura troppo calda potrebbe peggiorare lo stato di infiammazione della cute e causare arrossamenti. Una temperatura troppo fredda potrebbe viceversa irritarla.
Prenditi cura della tua pelle in modo consapevole chiedendo il giusto consiglio al tuo medico, al dermatologo o al tuo farmacista.
Barbara Tubioli
BIBLIOGRAFIA
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SKROZA, N., TOLINO, E., SEMYONOV, L., PROIETTI, I., BERNARDINI, N., NICOLUCCI, F., LA VIOLA, G., DEL PRETE, G., SAULLE, R., POTENZA, C. and LA TORRE, G., 2012. Mediterranean diet and familial dysmetabolism as factors influencing the development of acne. Scandinavian Journal of Public Health, 40(5), pp. 466-474.